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DAM vs PIM: 40 parole e dati da conoscere

Qui sotto trovi un elenco di definizioni su ciò che c’è da conoscere sul Digital Asset Management e il Product Information Management. In un periodo di tagli al budget IT, scoprirai perché l’approccio DAM + PIM va preferito a quello DAM vs PIM.

DAM vs PIM: iniziamo col parlare di DAM

  • 1. Il Digital Asset Management è il processo mediante il quale si gestisce un asset digitale.
  • 2. Un asset digitale è qualsiasi elemento archiviato digitalmente identificabile in modo univoco e utilizzato dalle organizzazioni per realizzare valore come documenti, audio, immagini, video e fogli di lavoro, arricchito da metadati e tag che lo contestualizzano e lo arricchiscono. Un asset digitale sprovvisto di metadati e tag è semplicemente un file.
  • 3. Il termine metadato, letteralmente, significa dato per mezzo di un altro dato. È un’informazione che descrive un insieme di dati.
  • 4. Un tag, in ambito digitale, è una sorta di etichetta. Si tratta di una parola chiave o un termine associato a un contenuto.
  • 5. Un software di Digital Asset Management (in breve DAM software) è la piattaforma che consente a un’organizzazione di gestire i suoi asset digitali e i relativi tag e metadati.
  • 6.An enterprise technology platform that enables the production, management, and digital-rights-managed distribution of rich-media assets such as images, audio, and video at scale.“, il DAM secondo Forrester, una tra le società di consulenza e di analisti più importante al mondo.
  • 7. Il mercato globale dei software DAM nel 2022 ha superato i 4 miliardi.
  • 8. Si stima che il mercato del DAM nel 2030 sfonderà quota 9 miliardi.
  • 9. Un software DAM permette di archiviare tutte le versioni di ogni contenuto. In altre parole, gli output di un flusso creativo e/o di revisione non saranno più sparsi in giro e si ha sempre la certezza di accedere alla versione più aggiornata di un asset digitale.
  • 10. La gestione centralizzata degli asset digitali favorisce un aspetto chiave per accelerare i processi del marketing (ma non solo): il riuso.
  • 11. La transcodifica è una delle funzionalità chiave di un DAM perché permette, caricato un contenuto alla massima qualità, di offrire sempre la migliore esperienza possibile all’utente, in base alle sue condizioni di fruizione.
  • 12. La distribuzione (o delivery) è uno step cruciale per poter parlare di una gestione concreta ed efficace degli asset digitali. Essa deve essere diretta, dinamica e performante.
  • 13. Un DAM che distribuisce direttamente sui canali finali pubblica su ogni canale finale la versione più aggiornata di un asset, evitando download e upload manuali agli utenti operativi.
  • 14. Un DAM che distribuisce dinamicamente sui canali finali adatta in automatico gli attributi di un contenuto in base alle specifiche richieste da ogni touchpoint, abbattendo il lavoro manuale.
  • 15. Un DAM che distribuisce in modo performante evita down e crash dei canali finali causati dai picchi di traffico.
  • 16. Nel Forrester’s Budget Planning Survey 2023, il 59% dei decision maker ha dichiarato un incremento del budget destinato alle tecnologie DAM.

DAM vs PIM: ora passiamo al PIM

  • 17. Il Product Information Management è il processo mediante il quale si gestiscono le informazioni relative ai prodotti di un’organizzazione.
  • 18. Un’informazione è il risultato di un processo di elaborazione e contestualizzazione mediante il quale si associa un significato a uno o più dati.
  • 19. Un dato è un elemento simbolico, espresso in cifre e/o lettere.
  • 20. Dato e informazione sono spesso usati come sinonimi ma non sono la stessa cosa. Il dato “30” diventa un’informazione diversa in base a come viene elaborato e contestualizzato. Ad esempio, in un libretto universitario rappresenta il voto di un esame, in un segnale stradale a bordo rosso il limite massimo di velocità, e così via.
  • 21. Nell’ambito del PIM, gli attributi sono elementi che permettono di descrivere le caratteristiche dei prodotti. Ad esempio, per un brand di abbigliamento, tra gli attributi più comuni troviamo nome prodotto, taglia, colore, materiale e così via.
  • 22. Un software di Product Information Management (in breve PIM software) è la piattaforma che consente a un’organizzazione di governare dati, informazioni e attributi relativi ai suoi prodotti.
  • 23. ” A platform that allows organizations to collaboratively enter, manage, enrich, and syndicate product information.“, il PIM secondo Forrester.
  • 24. Il mercato globale dei software PIM nel 2022 ha superato i 12 miliardi.
  • 25. Si stima che il mercato del PIM nel 2027 sfiorerà i 24 miliardi.
  • 26. Quando si configura un nuovo PIM si parte sempre dal data model, con il quale si elencano tutte le informazioni in circolo, stabilendo come raggrupparle e collegarle tra loro.
  • 27. La centralizzazione è una delle caratteristiche chiave di un software PIM. Le informazioni di prodotto, infatti, sono spesso sparse in tanti tool differenti, come ERP e fogli di calcolo. Un tool integrato con l’intero ecosistema digitale in cui far convergere ogni dato rende i flussi più snelli.
  • 28. Un PIM software permette di definire una tassonomia, ovvero un sistema logico e gerarchico di classificazione delle informazioni. La tassonomia consente all’intera organizzazione di parlare la stessa lingua e rende coerente l’esperienza dell’utente.
  • 29. L’approccio al Product Information Management abilita una gestione più efficace della relazione tra un modello e le sue varianti, che erediteranno in automatico una serie di informazioni senza flussi di lavoro lavoro manuali. Il modello di scarpa dell’esempio che segue apparterrà alla categoria “tacco alto” sia nel caso della variante colore rosa che in quella oro.

Da DAM vs PIM a DAM+PIM

Riassumendo i 30 punti di cui sopra, si usa un DAM per gestire foto, video e file, un PIM per dati e informazioni di prodotto.

Ne abbiamo parlato anche nel numero di dicembre 2023 di NORTH: le aziende stanno comprimendo lo stack IT per ragioni di budget.

Nonostante (e proprio per) questo, è opportuno evitare di contrapporre DAM e PIM, e considerarli piuttosto come due strumenti in simbiosi. Perché? Per la Customer Experience.

Ne parliamo nei punti che seguono.

  • 31. DAM e PIM appartengono entrambi alla galassia MarTech (tecnologie per il marketing).
  • 32. Il 75% dei CMO (o Marketing Manager) si dichiara sotto pressione perché deve comprimere il budget MarTech.
  • 33. Rispetto al 2021, nel 2023 il numero di tool SaaS è aumentato in tutte le aziende. Di oltre il 50% in quelle grandi.
  • 34. Le scelte IT del marketing oggi sono animate da due forze contrapposte: l’innovazione tramite (anche) l’adozione di nuovi software e la loro razionalizzazione.
  • 35. Il processo di razionalizzazione può spingere a contrapporre DAM e PIM, che però impattano entrambi sulla CX (Customer Experience) dato che governano immagini, video, documenti e informazioni relative ai prodotti, ovvero la materia prima di schede prodotto di e-commerce, marketplace e siti web, oltre che totem digitali, social media e cataloghi cartacei o virtuali.
  • 36. L’86% dei consumatori (B2B o B2C) è disposto a spendere di più se la CX è di qualità.
  • 37. Il secondo fattore che più influisce sulla CX è la coerenza delle informazioni sui vari canali di business e comunicazione di un’azienda. Omnicanalità, in altre parole, garantita solo da strumenti che offrono un controllo globale dell’intero patrimonio di asset e dati.
  • 38. L’omnicanalità è resa possibile da un flusso continuo, coerente e aggiornato in tempo reale di asset e informazioni verso i canali di comunicazione. In sostanza, un flusso di contenuti che circola attraverso tool che dialogano tra loro, all’interno di un ecosistema digitale integrato.
  • 39. Oltre il 90% dei CX Leader ha investito (o lo farà) nell’integrabilità dei sistemi aziendali. L’ennesimo motivo per cui ha poco senso parlare di DAM vs PIM.

Ancora due parole

Ora sai che la somma di DAM e PIM è uguale alla CX, se l’ecosistema digitale è integrato.

Questo è ancora più vero se DAM e PIM risiedono in una piattaforma unica.

Non è mica un caso che il ritorno sull’investimento di THRON sia superiore al 200%.

Sì, questo era il quarantesimo dato / parola dell’articolo 😉

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DAM VS PIM

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